Data | Luogo | Acquista |
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Giovedì 01 gennaio 1970 01:00 | Acquista |
È l'estate del 1939 quando Luigi Dallapiccola s'imbatte a Parigi nel racconto La torture par l'espérance, uno dei Contes cruels di Auguste de Villiers de l'Isle Adam: ne resta impressionato e, nel viaggio di ritorno, comincia a riflettere sul suggerimento ricevuto dalla moglie Laura di ricavarne un lavoro teatrale. Lo scoppio della guerra, poco dopo, sembra rendere reale l'atmosfera oppressiva della storia, in cui la speranza di fuga di un prigioniero è un altro strumento di tortura nelle mani del suo carceriere. Il libretto è pronto alla fine del 1943, e Dallapiccola inizia a lavorare alla musica nel 1944, quando avviene la liberazione di Firenze, e la nascita di sua figlia Anna Libera. «Erano gli anni» scrive Dallapiccola «in cui l'Europa, da tempo circondata da filo spinato, con ritmo ognora crescente si riduceva a un ammasso di rovine». Terminata il 3 maggio 1948, dopo la sua prima esecuzione al XIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino il pubblico si divise in aspre polemiche sul significato del libretto trasposto alla situazione politica del tempo.
Il Prigioniero
Libretto di Luigi Dallapiccola da La torture par l'espérance di Villiers de l'Isle Adam, da La légende d'Ulenspiegel et de Lamme Goedzak di Charles de Coster
Musica di Luigi Dallapiccola
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro Comunale, 20 maggio 1950
Nuovo allestimento